Maremma Ansonica, Morellino e…Ficamaschia

MAREMMA, ANSONICA, MORELLINO E… FICAMASCHIA

La prima “gita” enoturistica di cui voglio raccontare non può che essere dedicata alla mia terra d’adozione: la Maremma. Terra dura e dolcissima dove il mare si fonde dolcemente con la collina fino ad arrivare, con il suo soffio, quasi al Monte Amiata. Terra degli Etruschi, dei Romani, dei Butteri, di cacciatori ma anche di pescatori e di marinai. Terra di promontori quasi magici come l’Argentario, unito alla terra da due tomboli che racchiudono come gusci di un’ostrica una paciosa laguna con al centro la perla di Orbetello. Di isole indimenticabili come il Giglio o di bellezza misteriosacome Montecristo ed infine di un mare splendido e nervoso, con il suo respiro di maestrale che tanto influisce sul microclima dell’intera costa e dell’entroterra collinare.
Con Stefano, titolare e chef del ristorante “Oste Dispensa” di Orbetello, a cui dedicherò un articolo a parte, ché lo merita tutto, abbiamo deciso di tributare un omaggio alla “costa D’Argento, ed ai suoi vini e cibi e, visto che a poca distanza iniziano le colline e di Scansano, Magliano, Montiano, etc, non poteva mancare anche un giorno dedicato al cibo dell’entroterra ed al suo vino simbolo: il Morellino, sangiovese che in prossimità della costa assume una delle sue mutevoli e sempre interessanti personalità.
Dunque un giorno sulla costa con degustazione di cinque tipi di ansonica e menù di pesce “strettamente” locale, meravigliosamente interpretato da Stefano ed un giorno a Scansano con degustazione di cinque tipi di Morellino con menù a base di carne maremmana, altrettanto splendidamente cucinata dal ristorante “La Cantina” di Scansano di proprietà di uno dei produttori che hanno contribuito alla degustazione con il loro Morellino.
L’evento è stato organizzato con l’ONAV di Roma ( Organizzazione Nazionale Assaggiatori di Vino) associazione della quale faccio parte. Partiti di sabato mattina ci siamo ritrovati all’Oste Dispensa davanti al mare della Giannella dove si è svolta la degustazione dei cinque tipi di ansonica selezionati. E’ seguito il pranzo con le deliziose portate dell’Oste Dispensa . Pomeriggio dedicato all’esplorazione dei splendidi luoghi di mare circostanti o semplicemente a passeggiate sulla spiaggia ad osservare il sole che tramonta al di là di Montecristo e della Corsica. Per i più appassionati invece, visita alla cantina Santa Lucia, della famiglia Scotto, una delle più modernamente attrezzate della zona. La Santa Lucia produce, Vermentino, Ansonica e Morellino di ottima qualità ed è una delle cantine relativamente più grandi della zona ( circa 200.000 bottiglie annue). Pernotto nel piccolo e grazioso albergo “Villa Ambra” affacciato sul mare ed annesso al ristorante nel quale abbiamo anche cenato.
La domenica ritrovo a Scansano con visita all’ interessante Museo Etrusco e del Vino, alla fine della quale, nella sala degustazione del museo stesso, abbiamo potuto assaggiare i cinque morellini. Pranzo infine alla “Cantina” di Scansano dove, insieme ai piatti a base di carne, abbiam consumato i rossi… sopravvissuti alla degustazione.
In conclusione un piacevole e rilassante week end enoturistico che ha permesso di conoscere un territorio meraviglioso e di avvicinarsi ad alcuni dei suoi più importanti prodotti ittici ed agricoli, in gran parte peraltro presidi slow food.

Veniamo ora ai due vini, bianco e rosso, che abbiamo degustato:

l’Ansonica è un vitigno tipicamente mediterraneo, di antica provenienza greca, come è stato ormai accertato con indagini genetico molecolari, diffusosi attraverso il traffico mercantile marittimo in Sicila (dove prende il nome di Inzolia) , in Sardegna, nel Lazio, sulle coste della Toscana meridionale e nelle Isole del Giglio e dell’Elba ( per storia e caratteristiche vedasi la sezione racconti di vino). Predilige terreni piuttosto aridi ma non sopporta troppo il caldo. Quindi un vitigno e un uva tipicamente… marini.
L’uva ha una buona forza ed un alto grado zuccherino e di conseguenza da essa si ottiene un vino di colore giallo paglierino anche intenso , soprattutto dove si segua l’antica tradizione di vinificazione sulle bucce, con profumo fresco e lievemente fruttato, con un buon corpo, di gusto secco ma sempre morbido e “rotondo”. L’ansonica è un vino scarsamente acido e ha una gradazione alcolica elevata. Si può abbinare a tutti i piatti di pesce e in particolare a quello azzurro, al cefalo e a quello “povero” tipico della laguna e dell’Argentario tra cui la mitica “ficamaschia”, merluzzetto locale tutto da gustare. Risulta inoltre gradevole in abbinamento a zuppe, minestre ed anche con carni bianche non eccessivamente elaborate. Infine a mio personale giudizio andrebbe sicuramente provato con le ostriche cui i vini troppo secchi ed acidi mal si adattano. Nonostante le suggestioni romantiche, a mio avviso la delicatezza e dolcezza dell’ostrica ma si addice ad vino secco ed acido come lo champagne.
Il disciplinare della “Ansonica Costa dell’Argentario DOC ” prevede che il vino sia composto da un minimo dell’85% dell’omonima uva coltivata nel territorio e da un 15% massimo di uve a bacca bianca tipiche della Toscana.
Abbiamo degustato cinque tipi di ansonica di cinque diverse cantine : Il Cerchio, Santa Lucia , Poggio Brigante, Azienda Agricola Celestina Fè e Greppe del Giglio. Di questi produttori, dei loro vini e delle loro interessanti storie potete trovare traccia nella altre sezioni del sito. Va osservato che i primi tre vini sono vinificati senza alcun contatto con le bucce mentre gli ultimi due con qualche ora di permanenza (come da vecchia tradizione locale). Questi ultimi hanno colore più intenso. , sono più corposi ed intensi e si abbinano a piatti più impegnativi pur rimanendo sempre vini equilibrati ed armoniosi.

Il Morellino di Scansano è una DOCG dei colli maremmani. Vino alla cui composizione contribuisce il Sangiovese per un minimo dell’85% che può essere integrato per il residuo 15%, da altri vini a bacca rossa caratteristici della zona. Un tempo vino del contadino ( come del resto anche l’Ansonica) , il Morellino, grazie agli sforzi e agli investimenti fatti dai produttori consorziati è ormai diventato un vino alta qualità, rinomato sia in Italia che all’estero. Il Sangiovese in vicinanza del mare perde un pochino di corpo e struttura ma mantiene e anzi per alcuni versi esalta i profumi, l’aroma ed il gusto. Di base il Morellino è un vino rosso vivace di media struttura che ben si adatta alla cucina dell’entroterra maremmano, compresa quella a base di cacciagione, ma che può essere bevuto anche con alcuni pesci cucinati sulla brace come ad esempio il cefalo, la spigola, etc. La continua e coraggiosa sperimentazione fatta dai produttori ha dato poi origine a una diversificazione abbastanza marcata tra i vari tipi di Morellino, in dipendenza sia dei diversi uvaggi sia dell’invecchiamento . Ma su questi argomenti rimando agli approfondimenti presenti nel sito.
Nella sala degustazione del Museo del Vino di Scansano abbiamo avuto modo di assaggiare i vini prodotti dalle seguenti cantine : Celestina Fè (la stessa dell’Ansonica), Coldibacche, Casavyc, Provveditore e Roccapesta. I primi tre vini appartengono alla categoria che viene impropriamente definita “di base” ma che in realtà “è” il Morellino. Un vino cioè fatto per essere bevuto giovane, affinato solo in acciaio e bottiglia o al massimo con pochissimi mesi di botte. Gli altri due sono morellini più elaborati o riserve con passaggi abbastanza lunghi in legno.
Anche in questo caso, nelle rispettive categorie, abbiamo avuto modo di gustare vini eccellenti e di altissima qualità, le cui caratteristiche sono descritte nella sezione degustazione.
E’ seguito il pranzo nell’antico e confortevole ristorante enoteca di Scansano “La Cantina” ove abbiamo assaggiato le specialità delle cucina locale ed abbiamo piacevolmente concluso la nostra degustazione…itinerante.
In conclusione vorrei ringraziare tutti i produttori che hanno generosamente collaborato alla riuscita dell’evento e rivolgere in particolare un grato ed affettuoso saluto a due splendide donne del vino che ho avuto modo di conoscere in questa circostanza. Corinna del Cerchio e Moira di Celestina Fé. Diverse per origini, storia e cultura ma ambedue accomunate da passione ed impegno nel proprio lavoro e dotate di una carica di umanità e simpatia non comuni.

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